Floating dreamer

Floating dreamer (2019)
Legno, colori acrilici, porporina oro, smalti e resina epossidica trasparente, dim. 80 L x 120 A cm

Nell’opera Floating dreamer l’attualità drammatica delle migrazioni diventa il punto di partenza per una riflessione sul significato del fare artistico, proponendosi quale nodo centrale intorno al quale costruire una personale ricerca formale.

Sia subito ben chiaro: con questa opera non siamo davanti all’espressione di una volontà di protagonismo da artista “impegnato”, non si tratta di sostanziare la forma con contenuti politici e sociali.

L’efficacia della proposta, scaturisce infatti dal dialogo fra gli strumenti, i materiali adottati e la forma assunta dall’opera stessa, la quale si sostanzia in una sintesi tesa a restituire al genere umano, alla donna sospesa in una dimensione onirica, un mezzo per essere presente al di là dell’episodicità del singolo accadimento, in un gesto di affermazione della propria esistenza.

Il tema delle identità e del loro divenire ritorna qui come narrazione capace di dare luogo – vita – ad un’opera che si fa mezzo per la creazione di una nuova realtà. La figura femminile allora galleggia, fluttua e si allunga emergendo in una superfice liquida e trasparente come i sogni, dove i colori non sono solo quelli salati dell’acqua di mare, ma l’oro, l’arancio e il porpora che si impongono sontuosi come vibrazioni, echi di una vita sempre possibile, desiderio di riscatto o, forse, di rinascita.

Patrizia Gelli
Storica dell’Arte

Navighiamo nella vastità, sempre incerti e fluttuanti, spinti da un estremo all’altro. Qualunque appiglio a cui pensiamo di attaccarci per essere sicuri, viene meno e ci abbandona, e se lo seguiamo si sottrae alla nostra presa, scivola e fugge in una fuga eterna. Niente per noi è solido. È la nostra condizione naturale eppure la più contraria alle nostre inclinazioni.” 

Blaise Pascal, Pensées (1670)